MILANO, 5 dicembre (Reuters) - La rete in rame di Telecom Italia non può essere spenta è costituisce la radice su cui si svilupperà la nuova rete a banda ultralarga.
E' la risposta del presidente della compagnia telefonica Giuseppe Recchi a Raffaele Tiscar, vice segretario generale di palazzo Chigi, che nei giorni scorsi aveva parlato della necessità di liberare Telecom dal fardello della rete in rame in 10/12 anni.
"Partendo dalla nostra rete arriveremo all'ultra broadband. Parlare di annullare una rete esistente così capillare, con 30 milioni di utenti, è irrazionale", ha risposto Recchi ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le dichiarazioni, fatte intervenendo ad un convengo di Asati, da Tiscar.
In quella occasione il dirigente di palazzo Chigi aveva detto che per Telecom Italia non si parla di switch off - lo spegnimento obbligato della rete come fatto per il passaggio alla Tv digitale - ma si può parlare di "disattivazione della rete in rame dove è presente un'infrastruttura in grado di supplire".
Questa, aveva aggiunto Tiscar, "è una materia delicata e oggetto di studio. Telecom regge parte della sua redditività sulla rete in rame. Non c'è dubbio che la nuova infrastruttura di rete in fibra è più performante, con meno costi, ma è impensabile che l'incumbent tenga in piedi due infrastrutture una per i ricchi e una per i poveri".
(Stefano Rebaudo) |